Chieti: travolto e ucciso in moto, risarciti i familiari

Incidente mortale in moto: il risarcimento danni con Giesse

Il racconto del peggior dramma che una madre possa subire: perdere un figlio (travolto e ucciso da un automobilista ubriaco, positivo ai cannabinoidi e ben oltre i limiti di velocità…). Mariateresa Carboni racconta perché si è affidata a Giesse Gestione Sinistri per il risarcimento danni e come ha poi ottenuto il giusto risarcimento per l’incidente mortale di suo figlio Francesco Pesce.

«Sono Carboni Mariateresa, vengo da Chieti Scalo. Il 27 maggio del 2012 alle cinque meno un quarto di mattina, mio figlio è stato investito in pieno. Francesco, da una macchina con a bordo una persona drogata e ubriaca. Aveva bevuto e il tasso polemico era… Alto.

Anche il tasso delle sostanze stupefacenti era evidente. Mio figlio era su una moto, su una Vespa. Ritornava a casa dopo aver festeggiato, come tutti i ragazzi. Questa persona non era lucida e ha invaso la corsia opposta. L’ha preso in pieno ma poi non è stato neanche arrestato. E’ un bollettino di guerra che non è poi più il sabato sera, o la domenica mattina… E’ una questione di tutti i giorni.
Può succedere a tutti di sbagliare, di avere un problema, ma mettersi anche in discussione, cioè avere la consapevolezza di dire: ho sbagliato ! Ma questo non c’è, perché poi diventiamo troppo garantisti, troppo di diritto… Io ho lavorato vent’anni nella polizia penitenziaria, si spera sempre che questa sensazione di pentimento… Comunque di capire se non avessi fatto questo…

Ma pensarci, pensarci! Nell’immediatezza mi sono sentita proprio protetta, sono stata aiutata da una persona che mio figlio considerava un secondo papà, Tonino.

Un po’ con le dovute maniere, logico, mi ha detto: guarda Marilolina che c’è una persona che ti può aiutare perché si devono… Comunque certi meccanismi partono subito (il risarcimento danni per l’incidente mortale)… E tramite questa persona mi sono trovata in Giesse Gestione Sinistri. Gianni si è presentato, mi ha detto che faceva parte della Giesse Gestione Sinistri, che certe cose devono essere fatte subito (avviare l’intervento per ottenere il giusto risarcimento danni da parte della Compagnia assicurativa)… E lì ho conosciuto una persona eccezionale, con un gruppo eccezionale perché sentirsi così protetta.
Mi ha coccolato, mi ha spiegato quello che stava succedendo. Una persona disponibilissima, che potevo chiamare in qualsiasi momento della giornata o della notte, anche se di notte, a dire il vero, non l’ho mai fatto.. Che mi chiariva ogni dubbio, che mi consigliava, assolutamente, una cosa che io reputo fondamentale.

E ha cominciato anche a parlare di soldi (il risarcimento danni per l’incidente mortale), cosa che la prima volta che mi è stato proposto…

E’ stato catastrofico ! Gianni, lasciatemelo dire, è stato così cauto, così delicato e così fermo nello stesso tempo che m’ha fatto accettare anche quello. Questo gruppo (Giesse Gestione Sinistri) secondo me è fatto anche da psicologi, io non so…

Le prendete proprio per mano le persone! Certamente averlo vicino in una situazione così pensante e sapere che ci puoi contare, ci puoi contare in tutti i sensi, ma anche solamente per piangere casomai mi lasciassi andare, perché non riesco neanche a… A fare quello…

E’ un amico !

Non mi aspettavo una risoluzione (il risarcimento danni), specialmente nella parte burocratica, di così poco tempo… (Sono rimasta) Piacevolmente sorpresa, poi alla fine è normale che ti vengono queste parole: un anno di tempo per chiudere questa parte qui quando si sa, si sente in giro che ci sono strascichi… Io non ne uscirò mai da questa situazione, non… Non credo… Sicuro.

L’unica cosa che mi rimane di fare è che comunque questa risoluzione (il risarcimento danni) possa adempiere tutti i desideri che erano di Francesco e io, da quel lato, da quella parte vado! Mio figlio amava la vita in una maniera travolgente…

Era un vulcano, non gli bastavano 24 ore e a 24 anni è tutto normale, tutto dev’essere così. Però allo stesso tempo stava nelle regole: non fumava, non beveva…

Non era un santo, questo diciamolo subito: aveva i suoi difetti e i suoi pregi… Beh, io vorrei che si capisse questo. E che i ragazzi a 24 anni continuassero a vivere la loro vita, però sapendo che prima di tutto bisogna rispettare se stessi e dopo di conseguenza viene il rispetto per gli altri. E tu non ti vuoi mettere in macchina in quelle condizioni per far del male agli altri !»

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