Provincia condannata a risarcire
Curva senza guardrail, l’auto vola nel torrente: alla famiglia “una somma considerevole”
La Provincia di Novara è stata condannata in sede civile a risarcire i famigliari di Anna Maria Balena, morta all’età di 61 anni per i traumi riportati in un incidente stradale avvenuto otto anni fa sulla strada provinciale “Borgomanero – Maggiora”. Lo ha stabilito il giudice Maria Teresa Latella del Tribunale di Novara che ha accolto le istanze dei congiunti della donna avanzate dal legale della “Giesse Risarcimento Danni” di Novara.
L’incidente si era verificato alle 10,30 di martedì 27 aprile 2010. Residente a Maggiora, Anna Maria collaborava con il marito Francesco Zerlia e con il figlio Mauro nella gestione del ristorante “Ori Pari” in via Partigiani a Boca. Stava facendo ritorno a casa alla guida di una “Honda jazz” dopo aver fatto visita all’anziana madre che abitava a Borgomanero.
In località Canuggioni, all’uscita di una curva, a causa del fondo stradale bagnato e dei pneumatici consumati aveva perso il controllo dei veicolo che dopo un testa-coda era finito, dopo un volo di sei metri nella scarpata fermandosi sul greto del torrente Sizzone. Le condizioni della donna erano apparse subito disperate. Trasportata all’ospedale Ss. Trinità, aveva cessato di vivere qualche ora dopo il ricovero.
«Come in seguito hanno accertato i periti e il consulente tecnico nominati da Giesse e dalla Procura – spiega attraverso un comunicato il responsabile dell’Ufficio Stampa di Giesse, Bruno Colombo – è risultato che “la conformazione del margine sinistro della provinciale costituisce un grave rischio in caso di uscita dei veicoli dalla sede stradale” e che “le caratteristiche della scarpata che separa il piano strada dall’alveo del torrente Sizzone sono tali da richiedere una protezione laterale”.
Secondo il consulente tecnico nominato dalla Procura – prosegue il comunicato – il tornante pur essendo segnalato 600 metri prima del luogo dell’incidente, era privo, e lo è tutt’ora, sia di delineatori di margine che modulatori di curva, ovvero i paletti e le frecce catarifrangenti che segnalano solitamente le curve dei tornanti. D’altra parte, dal rapporto degli agenti della Polizia Municipale di Borgomanero, era emerso che la Visibilità quel giorno era buona, anche se il fondo stradale era bagnato.
Al tragico esito dell’incidente ha purtroppo concorso anche il mancato uso della cintura di sicurezza e l’utilizzo di pneumatici consumati. Il giudice ha quindi stabilito che il luogo in cui è avvenuto l’incidente “presentava elementi di pericolosità che avrebbero dovuto comportare per la Provincia di Novara, ente proprietario della strada, uno specifico obbligo di sorveglianza e l’adozione di misure idonee a prevenire eventuali sinistri, in particolar modo con l’installazione di guard rail o altra misura di contenimento”.
Da qui la decisione di stabilire una pari responsabilità concorsuale tra le parti: a carico dell’automobilista per aver viaggiato sprovvista di cintura e con pneumatici usurati; a carico della Provincia di Novara per non aver debitamente protetto né segnalato quel tratto di strada giudicato pericoloso, condannandola quindi a risarcire il danno ai famigliari della defunta».
«Pur essendo stato attribuito alla vittima un concorso di colpa del 50 per cento, siamo riusciti ad ottenere a titolo di risarcimento una somma complessiva considerevole – commenta Andrea Rubini della sede Giesse di Novara – e la nostra soddisfazione aumenta ancora di più, tenuto conto che in sede penale il caso era stato addirittura archiviato».
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